Tra le prime attività che hanno favorito l’avvio della ricerca sulla valle, verso la fine degli anni Novanta, portando poi alla nascita del Museo, va ricordata la ricostruzione della mappa del Catasto lombardo veneto della Valle Cavallina: realizzato alla metà dell’Ottocento durante l’amministrazione austro-ungarica, esso rappresenta per la Valle Cavallina e per il territorio bergamasco la rilevazione più sistematica riguardante lo stato della proprietà immobiliare e terriera di quel periodo. Costituisce anche un importante strumento di indagine sulla condizione socio-economica ed ambientale del territorio. Alla cartografia di base si accompagnano informazioni su tutti i mappali presenti, con le relative colture, il valore di stima, la collocazione e il nome del luogo, la rendita, i proprietari.
Il lavoro di raccolta e di elaborazione dei dati catastali ha inizialmente trovato collocazione presso la sede del Museo storico ambientale, dove è fruibile dal pubblico su una postazione locale. Questo prodotto fu il primo dedicato ad un catasto storico in Italia (e probabilmente in Europa) su vasta scala, comprendendo i 18 comuni censuari ottocenteschi corrispondenti all’intero territorio della Comunità Montana della Valle Cavallina, a permettere un accesso informatizzato basato su concetti GIS che mettesse in relazione dati descrittivi propri dello strumento catastale con il suo supporto cartografico. Con il passare degli anni e lo sviluppo della tecnologia, si è resa necessaria la revisione funzionale del sistema, introducendo la possibilità di geolocalizzare i mappali e le relative informazioni.
Questo intervento si è reso possibile nel 2024, grazie a un contributo del Ministero della Cultura-Direzione generale Musei, del Consorzio BIM (Bacino Imbrifero Montano) Oglio Bergamasco e dei sedici comuni attuali censiti, attraverso il Consorzio Servizi Val Cavallina. Grazie al nuovo sistema WebGIS - creato dalla società Archimedia - è ora possibile una nuova e più agile modalità di consultazione: dati e mappe sono state inseriti sulla piattaforma CatastiStorici, creando il progetto "Valle Cavallina", accessibile all’indirizzo https://www.catastistorici.it?p=1. In questo modo, inoltre, sarà possibile aggiungere in futuro ulteriore materiale documentario, sia fotografico che di altro genere, destinato a realizzare una articolata descrizione storico ambientale del territorio.
Molteplici sono gli ambiti di impiego del sistema: amministrazioni pubbliche (uffici del territorio, tecnico e urbanistico, cultura), ricerca (studenti, ricercatori), privati (professionisti, appassionati). Ricordiamo di seguito alcuni possibili utilizzi:
- interpretazione di documentazione storica più antica: la documentazione catastale rispecchia una situazione precedente in genere creatasi nel corso dei secoli; ricostruire l’assetto del territorio alla prima metà del XIX secolo, costituisce un passo fondamentale per dare un riferimento spaziale alla documentazione più antica, quando edifici e terreni venivano localizzati esclusivamente in base alla denominazione della località e alla descrizione dei beni confinanti.
- mappa toponomastica del territorio: la possibilità di documentare tutto il territorio di un comune con le informazioni geografiche relative alla toponomastica costituisce un supporto ai lavori di ricerca, basati in genere su fonti orali attuali. Il lavoro svolto dai periti del catasto si basava su vere e proprie interviste effettuate a persone pratiche dei luoghi, che comunicavano di volta in volta i nomi tradizionali delle località.
- storia sociale: grazie alla registrazione dei possessori, è possibile ricostruire le distribuzioni della proprietà alla metà dell’Ottocento.
- storia economica: è possibile ottenere descrizioni, coltura per coltura, e comune per comune, dei modi di conduzione dei fondi agricoli, dei boschi, dei pascoli, con registrazione dei prezzi di prodotti.
- paesaggio: le mappe tematiche che è possibile realizzare tramite le funzioni del sistema contribuiscono a delineare l’aspetto dell’ambiente, con l’estensione dei vigneti, campi, boschi e degli altri elementi dell’antropizzazione.
- supporto alla pianificazione territoriale: le informazioni relative agli abitati e al territorio risultano interessanti per i soggetti coinvolti nella gestione del territorio, contribuendo alla creazione di un quadro di evoluzione storica di tali aspetti.
- didattica per le scuole: la natura stessa della documentazione, basata sulla particella catastale, consente l’utilizzo delle informazioni per la costruzione di laboratori per le scuole, a partire da quelle di primo grado.
- recupero di percorsi: il dettaglio della cartografia del catasto Lombardo-Veneto consente, insieme ai dati contenuti nei registri, di delineare il quadro delle vie di comunicazione, recuperando anche le denominazioni in uso all’epoca o di preparare materiale utile alla individuazione e al ripristino di antichi tracciati.
È inoltre possibile realizzare una serie di cartografie che evidenzino la distribuzione delle singole voci su tutto il territorio della valle. Abbiamo a disposizione una notevole quantità di informazioni, sia grafiche che descrittive, che costituiscono un valido supporto per lo studio del territorio e delle interazioni con la presenza umana.