L'Uomo
Percorrendo la valle si incontrano numerosi piccoli paesi, Comuni dotati di una propria gelosa autonomia già dal Medioevo, ognuno con una propria tradizione, segnalata dalla presenza di edifici medievali, testimoni di un millennio di vita locale. Comunità agricole millenarie dedite all’allevamento e alle coltivazioni spesso ricavate da pendici ripide, costruendo decine di chilometri di muri a secco e di terrazze. La presenza di una estesa copertura di boschi cedui ha favorito l’attività della produzione del carbone di legna, già dalla preistoria, attraverso le carbonaie delle quali si osservano numerose tracce archeologiche lungo i sentieri di servizio ai boschi.
Tra le specie coltivate, che hanno influito fortemente sul paesaggio e sulle attività umane, si ricordano i cereali. Frumento, orzo e miglio, in quantità minore la segale, hanno rivestito il fondovalle e le pendici, intrecciandosi con il paesaggio della vite fino attorno ai 600 m. di quota; il granoturco, introdotto a partire dal Seicento, ha portato un contributo alla produzione agraria, ma è stato responsabile anche della pellagra, malattia endemica. Il gelso, presente nel paesaggio dal Seicento al Novecento, ha consentito l’allevamento del baco da seta e la tradizione della trattura domestica prima e del lavoro femminile nelle filande poi. Il lavoro della terra, la fatica ‘da stelle a stelle’, ha plasmato queste comunità, decimate nel Trecento e nel Seicento dalle storiche pesti, poi velocemente ricresciute fino a generare una forte emigrazione sia stagionale in Svizzera, che globale in India, Africa e nelle ‘Americhe’.
Accanto al paesaggio agrario storico i segni dell’uomo caratterizzano l’ambiente costruito, ne sono ricchi i centri abitati, le chiese, i santuari. Non si possono dimenticare i due conventi delle benedettine a Terzo, i santuari mariani del Colle Gallo e di Altino che attirano fedeli anche da valli contigue o la medievale chiesa romanica di santa Maria in Misma, punteggiature del territorio che mantengono il respiro di una storia delle località. Alcune tradizioni risalenti nei secoli, quali la processione del Signorù a Bianzano, la benedizione di san Carlo a Spinone, il primo maggio al Monte di Grone, sono ancora vissute e partecipate.