Museo Storico Ambientale della Val Cavallina
Si può sostenere che l’ambiente naturale sia stato progressivamente addomesticato e umanizzato, realizzando lo spazio e il paesaggio che tutti i giorni ci ospita: l’allestimento del Museo propone l’analisi delle risorse utilizzate dall’uomo durante i millenni del suo insediamento nella Valle Cavallina. I temi presi in considerazione riguardano la pietra, l’acqua, la vegetazione e gli animali in rapporto al loro uso nel tempo:
La pietra. La sala offre un campionario di tutte le formazioni geologiche della valle, la distribuzione della cave storiche di pietra, le caratteristiche degli edifici storici in rapporto al materiale utilizzato; accanto alla pietra le ghiaie, la sabbia, l’argilla sono variamente integrati negli edifici storici.
L’acqua. La principale rivoluzione nell’uso dell’acqua viene introdotta nel XIII sec. con la costruzione di mulini e di magli su canali derivati dal Cherio e sui principali corsi d’acqua; nel Novecento la maggior parte degli opifici storici vengono trasformati in centraline idroelettriche. La sezione racconta anche la gestione dell’acqua per scopi alimentari con la costruzione dei pozzi e la nascita degli acquedotti comunali, ma anche l’uso per scopi termali.
I vegetali. I vegetali attuali dei boschi e dei prati si sono spontaneamente diffusi occupando spazi liberati dalla foresta originaria. L’azione principale dell’uomo riguarda l’introduzione dei cereali, frumento, orzo, segale, infine il granoturco. Dal medioevo compaiono la vite e il castagno, si realizzano i campi terrazzati che costruiscono il tipico paesaggio dei ronchi. Prati e pascoli definiscono spazi aperti per la produzione di foraggio e per l’allevamento.
Gli animali. La domesticazione animale ha comportato la lotta contro il selvatico condotta con trappole, reti e sistemi di cattura quali il roccolo. Gli spazi principali sono occupati dall’allevamento dei bovini, seguiti da pecore e capre, cui si accompagna la produzione di stracchino, formaggio, burro. Allevamenti integrativi hanno riguardato le api e il baco da seta.
Il lago di Endine. L’ambiente che meglio definisce la Valle Cavallina superiore è quello lacustre, con i due piccoli laghi di Endine e di Gaiano. I laghi introducono un fattore di variabilità biologica con un ecosistema tra i più ricchi in assoluto cui si associano ambienti palustri e spondali. La pesca e la raccolta delle canne rappresentano una risorsa utilizzata a partire dalla preistoria e mantenute fino ad epoca recente.